giovedì 28 novembre 2013

Due giornate che hanno cambiato la politica italiana

Articolo del Sen. Franco Mirabelli.

Martedì 26 al senato abbiamo votato la legge di stabilità. Il governo ha chiesto il voto di fiducia e Forza Italia
ha deciso di non votarla e uscire dalla maggioranza. Oggi il governo può contare su 171 voti su 321 senatori, ma su una maggioranza più coesa, fatta da forze distanti tra loro ma egualmente convinte che serva oggi far ripartire il Paese, affrontare le emergenze e fare le riforme di cui abbiamo bisogno a partire dalla legge elettorale e del bicameralismo. Si chiude con la stagione dei ricatti e dei condizionamenti imposti guardando all'interesse di Berlusconi.
Da mercoledì 27 novembre Silvio Berlusconi non è più senatore. Grazie al PD si è applicata la legge senza forzature e senza allungare i tempi. Semplicemente abbiamo garantito che nessuno si possa mettere al di sopra della legge, perché di fronte alla legge tutti sono uguali, e l'abbiamo fatto senza nessuno spirito persecutorio. Ora si apre, dopo questi due giorni, un'altra storia per il Paese dovremo e potremo meglio occuparci dei problemi degli italiani, saremo messi alla prova senza più alibi o continui condizionamenti. Sono stati premiati coloro che hanno creduto che questo governo non fosse, come molti ci han detto, il governo che avrebbe dovuto salvare Berlusconi, coloro che non hanno pensato che ci fosse un accordo indicibile tra noi, il presidente Napolitano e Berlusconi per barattare il governo con l'impunità. Tante paure si sono rivelate infondate. Certamente dopo le drammatiche vicende dell'elezione del Presidente della Repubblica era più che giustificato lo sconcerto e la preoccupazione che oggi si potesse ripetere qualcosa di analogo. Non è stato così e credo che vadano riconosciute al gruppo del PD al Senato - grazie a tutti nessuno escluso - unità, determinazione, intelligenza e capacità di restare fermi sulle proprie posizioni resistendo alle ipotesi di rinvio, che in questi giorni si erano fatte avanti. E' stata una giornata importante, forse storica, certamente in questi due giorni sono cambiate molte cose nella politica italiana, ora devono cambiare concretamente per gli italiani.


mercoledì 27 novembre 2013

Incontro in Bicocca

In Bicocca apriamo un nuovo spazio di incontro per il quartiere. 
Inaugurazione Domenica 1 dicembre ore 16.00

Cari Democratici, 
per esservi ancora più vicini e garantire una miglior presenza sul territorio, abbiamo deciso di venirvi a trovare in Bicocca! 
Grazie all’iniziativa, al sostegno e al lavoro di alcuni amici democratici e altri volontari del quartiere domenica 1 dicembre alle ore 16:00 inauguriamo la “Sala Giuseppe Bina” in Viale Suzzani 273, Scala A
All’inaugurazione saranno presenti il Senatore Franco Mirabelli, i Consiglieri di Zona Andrea Bina e Roberto Medolago, il Consigliere del Parco Nord Pierluigi Angiuoni, il già Presidente Auser Bicocca Luigi Ghezzi e altri rappresentanti delle istanze del territorio. 
Sarà un’occasione di festa e anche per scambiarci le opinioni sulla situazione di crisi politica e sociale e sulle iniziative in corso a livello nazionale e locale. La sala nasce come punto polifunzionale all’interno della Bicocca, un luogo per scambiarsi informazioni e realizzare momenti di incontro e condivisione. 

Lo spazio è intitolato alla memoria di Giuseppe BINA, che ha testimoniato per tutta la sua vita la coerenza dell’impegno per una società più giusta, portando nel Partito Democratico la capacità di coniugare la tradizione della sinistra con la disponibilità al cambiamento. Tutti lo ricordiamo come instancabile sostenitore de L’Unità, che affiggeva ogni giorno sulla bacheca di viale Suzzani 273.
Un punto fermo per i Democratici del quartiere e questo sarà anche lo spirito del nuovo spazio polifunzionale. 
Il primo importante appuntamento che ospiterà sarà quello delle primarie del Partito Democratico che si svolgeranno domenica 8 dicembre per eleggere il Segretario Nazionale tra Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati; per maggiori dettagli www.primariepd2013.it  

Vi aspettiamo, quindi, per festeggiare insieme l’apertura della nuova sala il 1 dicembre alle 16:00 in viale Suzzani 273 Scala A e per l’occasione sarà offerto un aperitivo!

martedì 26 novembre 2013

Verso le primarie

Si è svolta ieri la Convenzione nazionale del PD che ha ufficializzato i risultati della prima fase delle Primarie dell'8 dicembre alle quali sono ora candidati: Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Giuseppe Civati.
Video dell'intervento di Gianni Pittella>>
Video dell'intervento di Giuseppe Civati>>
Video dell'intervento di Gianni Cuperlo>>

venerdì 22 novembre 2013

Migliorare la legge sui parchi


In queste settimane, nella Commissione Ambiente del Senato, si sta discutendo delle proposte di modifica della legge sulle aree protette presentate da diversi gruppi. Su richiesta del PD abbiamo ottenuto che questi disegni di legge si possano discutere con la procedura d'urgenza che, in tempi brevi, dovrebbe garantire l'approvazione dei miglioramenti proposti. Infatti, è opinione unanime che lo scopo di questa discussione sia quello di sistemare alcuni punti della norma, senza stravolgere una legge che ha consentito, da quando è entrata in vigore nel 1991, di ottenere risultati importanti per il Paese. Da allora, infatti, le aree protette in Italia si sono moltiplicate passando dal 3 all'11% del territorio nazionale, sono in ulteriore espansione e godono di finanziamenti stabili che, per quanto riguarda i 23 parchi nazionali, garantiscono il funzionamento e la realizzazione di progetti che valorizzano e sostengono la biodiversità (quest'anno per quei progetti sono stati stanziati due milioni e settecentocinquantamila euro). Si tratta quindi di aggiornare una buona legge in alcune sue parti. Primo, per rivedere la governance dei parchi riducendo i costi dei consigli direttivi, coinvolgendo i territori nella scelta dei presidenti, garantendo un ruolo sempre più forte delle associazioni e degli enti locali nella direzione dei parchi e lasciando che siano i presidenti a nominare i direttori.
Secondo, e questo è il primo terreno che interessa anche i parchi regionali, si tratta di stabilire norme più chiare per la tutela delle aree protette, in particolare per ciò che riguarda le aree attigue ai parchi che spesso sono state governate in modo separato, senza tenere conto delle aree protette stesse e spesso creando problemi; dare più ruolo agli enti parco nella definizione anche delle scelte relative alle aree attigue può essere una soluzione. Così come, sempre in tema di tutela serve una normativa più chiara sulla regolamentazione della caccia nelle aree protette che, in sostanza, proibisca la caccia e consenta solo a soggetti autorizzati interventi di riequilibrio della fauna ove necessari.
Terzo c'è il grande e decisivo tema dei finanziamenti. Nonostante gli sforzi, i finanziamenti statali sono evidentemente insufficienti soprattutto se si vogliono estendere le aree protette e garantire la loro manutenzione, valorizzazione e cura. Si tratta quindi di normare almeno due aspetti che possono consentire di attivare anche finanziamenti privati; uno e' quello delle sponsorizzazioni, l'altro riguarda la possibilità di disporre dei beni del parco (cascine ecc.) per metterli a frutto.
Resta aperto il grande tema dei parchi regionali che, nella nostra provincia significa Parco Nord, Parco Sud, Parco del Ticino, Adda Martesana e Groane. Al di la di alcune norme relative alla governance e alle aree contigue che possono essere estese anche a queste realtà, credo si tratti di intervenire sulla legge per migliorare il loro funzionamento.
In primo luogo si tratta di omogeneizzare una legislazione che cambia troppo da regione a regione e che, come dimostra l'esperienza di questi anni, non ha garantito le necessarie tutele, né rispetto alla libertà di cacciare (cosa consentita da troppe leggi regionali), né rispetto alle aree contigue dove viene spesso consentito di tutto.
L'assenza di indirizzi omogenei su tutto il territorio nazionale rischia di ridimensionare gli stessi parchi proprio mentre è più chiara a tutti la loro importanza. Allo stesso modo il dimezzamento dei finanziamenti regionali avvenuto in questi anni rischia di indebolire gli enti parco e la loro funzione. Si tratta, e su questo ci impegneremo, di introdurre, nella normativa, l'obbligo per le Regioni di finanziare i parchi regionali.
Infine è utile sottolineare che la modifica della legge sui parchi si accompagnerà in queste settimane alla discussione della nuova normativa sul consumo di suolo che il governo ha proposto nel collegato alla legge di stabilità. L'obbiettivo, ormai condiviso da una parte grande del parlamento è quello di considerare il territorio come un patrimonio che non può più essere sprecato ma deve diventare, sempre di più, un valore da conservare e valorizzare, su cui investire per il futuro.

giovedì 21 novembre 2013

La Zona 9 verso la città metropolitana

Con un decreto attuativo del governo, dal 1 gennaio 2014 verranno abolite le Province e dovrebbero essere sostituite dalle città metropolitane, ovvero vaste aree costituite dall’aggregazione e da forme nuove di coordinamento e di governo tra Comuni limitrofi. Tutto ciò mira al riordino del riparto di competenze fra i diversi livelli di governo locali ai fini di razionalizzazione e di contenimento della spesa pubblica, ma anche di conseguimento di un’efficacia sempre maggiore dell’azione amministrativa negli enti territoriali.
Ovviamente, questo processo implica trasformazioni anche all’interno della città stessa, della varie Zone che la costituiscono e di come esse vengono governate.

Per quanto riguarda Milano, la formazione della città metropolitana è sempre stata una battaglia portata avanti dal centrosinistra, così come la richiesta di trasformare le Zone della città in Municipalità, ciascuna con propri poteri e bilancio (allo stesso modo in cui è organizzata la città di Roma). Di questa battaglia si era fatto interprete il sindaco Giuliano Pisapia, mettendo le questioni della formazione della città metropolitana e del decentramento dei poteri tra i punti del suo programma elettorale e conferendo poi le deleghe su tale tema inizialmente all’Assessore Daniela Benelli e ora riprendendole per sé e facendo istituire nei Consigli di Zona la Commissione Decentramento per occuparsi della questione.

In seguito a numerosi incontri avvenuti tra il sindaco, gli assessori e i consiglieri di Zona si è arrivati alla realizzazione di un documento in cui si chiedeva il passaggio dei poteri alle Zone e l’avvio del percorso verso la Municipalità. L’iter previsto per l’approvazione del documento era quello di un passaggio all’interno della maggioranza delle Zone, la discussione in Commissione Decentramento e l’approvazione della delibera che poi sarebbe dovuta arrivare a Palazzo Marino in tempo utile per rispettare la scadenza politica imposta dal decreto governativo.
Questo iter è stato avviato in tutte le 9 Zone di Milano e, durante i vari passaggi, il testo iniziale ha subito qualche modifica o qualche aggiunta.
Per quanto riguarda la Zona 9, il lavoro è stato curato da Roberto Medolago, Presidente della Commissione Decentramento.
Il testo finale approvato dalla Commissione Decentramento della Zona 9 propone la trasformazione dell’organizzazione dei Consigli di Zona in Municipalità, ovvero come una sorta di Comuni con un pro-sindaco, giunta, assessori, Consiglio, un bilancio proprio (che consentirebbe meglio di poter effettuare interventi sul territorio, senza dover passare la richiesta al Comune). Altri due punti presenti nel testo iniziale ma poi bocciati in sede di discussione erano l’elezione diretta del Presidente del Municipio sulla modalità dell’elezione del sindaco (quindi una sorta ruolo di pro-sindaco) e la riduzione del numero dei consiglieri (oggi le Zone hanno 41 consiglieri in totale con eccezione della Zona 1 che ne ha 31).
Ovviamente, tutti i testi approvati nelle Commissioni Decentramento delle 9 Zone di Milano arriveranno poi a Palazzo Marino e lì, anche sulla base delle indicazioni del governo, dovranno essere trovate le possibili mediazioni a richieste e modifiche.

A questa trasformazione si legano anche alcune problematiche: ad esempio, la questione del decentramento dei poteri significa che alcune competenze oggi accentrate negli uffici comunali in centro a Milano dovranno essere dislocate nelle periferie e quindi anche il personale dovrà essere trasferito e serviranno nuovi spazi adeguati per ospitarlo ma significa anche che i sindacati di queste categorie di lavoratori dovranno essere coinvolti e consultati.
È chiaro anche che servirà una maggior formazione del ceto amministrativo perché gestire un municipio e un bilancio richiedono competenze maggiori rispetto ai compiti che vengono svolti oggi dai Consigli di Zona.
Inoltre, la realizzazione delle Municipalità implica la revisione dei confini delle Zone di Milano al fine di consentire un governo più efficiente del territorio e l’ipotesi in campo è che passino dalle 9 di oggi a 12. Tuttavia, i confini sono ancora da designare.
C’è poi il problema delle risorse: stiamo attraversando un periodo di profonda crisi, in cui anche le casse comunali sono piuttosto vuote e i bilanci devono tenere insieme obblighi legislativi e bisogni dei cittadini e, di solito, in situazioni economicamente così difficili la tendenza è quella di accentrare e non di decentrare, senza contare che suddividere la macchina burocratica amministrativa è sicuramente molto complesso e comunque una direzione centrale è necessario che vi sia.

Quello del decentramento, insomma, è un tema complesso ma profondamente importante che, al di là degli aspetti tecnici, andrà ad incidere sulla vita dei cittadini, i quali è bene che in questo processo siano coinvolti e consultati.
Il tema in oggetto e la possibilità di dotare le Zone di un governo vero e proprio e di un bilancio autonomo interessa i cittadini, la loro vita e la possibilità delle amministrazioni di intervenire sul territorio e rispondere meglio ai bisogni che vengono segnalati. Per questo è bene che si avvii un processo di partecipazione democratica dei cittadini a queste decisioni che li riguardano e si organizzino momenti di incontro e di riflessione affinché essi possano esprimersi su ciò che ritengono meglio per il futuro loro e della città e dal basso possano inviare ai vertici le loro sollecitazioni; così come è stato inizialmente con la partecipazione alle scelte del programma di Pisapia e con i momenti di confronto avviati su alcune decisioni della Giunta milanese.

Come circolo del Partito Democratico abbiamo svolto una prima riflessione sull’argomento nel corso di una riunione del coordinamento allargata agli iscritti e ci impegniamo a promuovere altri momenti di incontro tra i cittadini e i nostri rappresentanti nelle istituzioni e sosteniamo l’impegno di portare avanti il percorso verso una nuova forma di governance della città metropolitana che renda Milano al pari delle grandi città europee.

mercoledì 20 novembre 2013

Verso la Convenzione Nazionale

Il nostro circolo ha due delegati che andranno a Roma alla convenzione nazionale domenica 24 novembre: Loredana Lardera per la mozione Renzi e Maurizio Carnazzola per la mozione Cuperlo.
Qui le informazioni sulla logistica della Convenzione Nazionale>>


Ricordiamo che sul sito www.primariepd2013.it  sono disponibili tutte le informazioni su come si vota l'8 dicembre.

domenica 17 novembre 2013

Risultati delle convenzioni milanesi

Questi i risultati delle convenzioni dell'area provinciale milanese:

  • Cuperlo: 3042 voti 44,06% 
  • Renzi: 2897 voti 41,96% 
  • Civati: 872 voti 12,63% 
  • Pittella: 93 voti 1,35%
La convenzione provinciale in cui questo risultato verrà ufficializzato si svolgerà mercoledì 20 novembre a partire dalle 18:30 presso la Camera del Lavoro in Corso di Porta Vittoria a Milano. 
Alla convenzione parteciperanno i delegati eletti nei circoli in questi giorni e, da lì, le 4 mozioni indicheranno i nomi dei delegati alla convenzione nazionale che si svolgerà a Roma il 24 novembre, in cui saranno ufficializzato il dato nazionale delle votazioni tra gli iscritti. 





Il percorso prosegue verso le primarie dell'8 dicembre a cui tutti possono partecipare. Informazioni sulle modalità e documenti dei candidati sono sempre disponibili sul sito www.primariepd2013.it

sabato 16 novembre 2013

Risultati della convezione di Circolo

Oggi il nostro circolo ha svolto la Convenzione in cui si sono discusse le mozioni dei candidati alla segreteria nazionale del PD e gli iscritti hanno poi votato per scegliere il segretario.
Questi i nostri risultati: 70 votanti su 100 iscritti.
Matteo Renzi: 36 voti - 52%, eletti 2 delegati: Emilio Vimercati, Loredana Lardera
Gianni Cuperlo: 27 voti - 39%, eletti 2 delegati: Maurizio Carnazzola e Maristella Guerrini
Pippo Civati: 4 voti - 6%, nessun delegato
Gianni Pittella: 2 voti - 3%, nessun delegato
1 scheda nulla.

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato a questa giornata!
Questi i risultati dei circoli della Zona 9 di Milano:



Il percorso prosegue verso le primarie dell'8 dicembre a cui tutti possono partecipare. Informazioni sul sito www.primariepd2013.it

martedì 12 novembre 2013

16 novembre: al Circolo votiamo per il Segretario Nazionale

Cari Democratici, si è aperta la prima fase del congresso del Partito Democratico, in cui gli iscritti possono eleggere il Segretario Nazionale; ruolo a cui sono candidati:

Ad ogni candidato/mozione congressuale è collegata una lista di persone che, in base al numero di voti ottenuti, andrà a comporre la Convenzione Provinciale da cui, in seguito, usciranno i delegati alla Convenzione Nazionale.
Al nostro circolo Prato-Bicocca, l’assemblea congressuale per votare per il Segretario Nazionale ed eleggere così anche 4 nostri delegati alla Convenzione Provinciale si svolgerà sabato 16 novembre, presso la nostra sede in Via Moncalieri 5, e con la seguente modalità:
- dalle ore 10:00 alle 11:30 assemblea degli iscritti
- dalle ore 11:30 alle 16:00 votazioni

Precisiamo che l’incontro e il dibattito sono aperti a tutti ma potranno poi votare solo gli iscritti al Partito Democratico.

Ricordiamo che sul sito www.primariepd2013.it si possono trovare le mozioni congressuali e le informazioni sui candidati.
Seguiranno le primarie dell’8 dicembre in cui, invece, a votare per il candidato Segretario e le liste dell’Assemblea Nazionale saranno sia iscritti al PD che elettori.
Vi aspettiamo!

giovedì 7 novembre 2013

12 novembre: confronto tra le 4 mozioni per la segreteria nazionale

Scegliamo il PD, scegliamo il futuro

Assemblea pubblica di presentazione delle mozioni e delle candidature alla carica di Segretario Nazionale del Partito Democratico

Martedì 12 novembre, h. 21:00
presso la sede del PD di Zona 9, in via Hermada 8 - Milano

Presiede Mariangela Rustico (Coordinatrice PD Zona 9) 
Intervengono:
  • Monica Chittò (Sindaco di Sesto San Giovanni) per la mozione e la candidatura di Gianni CUPERLO 
  • Stefano Boeri (Ex Assessore milanese alla Cultura) per la mozione e la candidatura di Matteo RENZI
  • Paola Bocci (Consigliere Comunale di Milano) per la mozione e la candidatura di Pippo CIVATI 
  • Mattia Granata (PD Milano) per la mozione e la candidatura di Gianni PITTELLA

La riunione è aperta a iscritti e simpatizzanti, ci sarà spazio per interventi e domande.

Partito Democratico della Zona 9 di Milano

Sul sito www.primariepd2013.it sono disponibili le 4 mozioni congressuali

martedì 5 novembre 2013

Pietro Bussolati segretario del PD milanese

All'Assemblea provinciale che si è svolta ieri sera per eleggere il segretario del PD milanese ci sono stati 156 votanti: Pietro Bussolati ha ottenuto 89 voti mentre Arianna Cavicchioli ne ha ottenuti 63.
Le schede bianche sono state 3 e le schede nulle 1. 

Pietro Bussolati è il nuovo Segretario del Partito Democratico dell'area metropolitana milanese.
Segnaliamo il messaggio inviato da Pietro Bussolati: Le cose che ci uniscono>>

lunedì 4 novembre 2013

Rassegna stampa

Vi proponiamo la lettura di alcuni articoli segnalati dai nostri iscritti:

La distanza maggiore tra i contendenti alla guida del Pd riguarda, prima e più delle persone e delle politiche, l’idea stessa del partito. Lo si capisce dai documenti congressuali e ancora meglio dalle battute: «Non vogliamo diventare un comitato elettorale», «Non vogliamo un primattore come leader», «Aprire le primarie alla destra è come far scegliere l’amministratore di un condominio a quelli di un altro condominio». Sono parole che indicano la sofferenza e il rigetto di quel che sarebbe indispensabile in un sistema bipolare: l’uso del partito come mezzo per vincere le elezioni, la centralità personale del leader-premier, la necessità di prender voti fuori dal recinto ereditato e di «rubarli» agli avversari. Le distanze tra Renzi e gli altri sono abissali e descrivono una forma politica che sta attraversando una profonda crisi, che sarà evolutiva nel caso migliore, e autodistruttiva in quello peggiore. Si tratta della evoluzione, tardiva per il Pd (doveva cominciare nel 2007, con il discorso di Veltroni al Lingotto, se non prima), che va dal partito organizzativo di massa, nella sua forma classica, europea, novecentesca, al partito elettorale (pure di massa) e pigliatutto; evoluzione complicata e aggravata dal passaggio fallito, tutto italiano, da un quarantennio proporzionalista a un incompiuto e disfunzionante bipolarismo. Continua a leggere>>

Nunzio Mastrolia: Non ha fallito il capitalismo, ma la politica. Ritorniamo alla Costituzione.
Quali sono le cause della crisi economica? In una pubblicazione del 2011 ho suggerito la seguente interpretazione. La crisi è il frutto di un paradigma politico-filosofico (il paradigma hayekiano o neoliberismo, per esser chiari) la cui applicazione ha generato una crisi sociale, che a sua volta ha prodotto una crisi economica e finanziaria. Il fallimento di quel paradigma-mondo ha lasciato un vuoto politico, causando, di conseguenza una ulteriore crisi: quella politica per l’appunto. Un ciclo, dunque: da una crisi politica all’altra. Continua a leggere>>


Intervista al sociologo francese Alain Touraine: La fine della società
Da molti anni Alain Touraine si è imposto come uno dei più attenti e fini osservatori del divenire della nostra società. Di libro in libro, con paziente determinazione, il sociologo francese scruta e analizza i caratteri e le trasformazioni di un mondo che, da postindustriale, è ormai diventato «post-sociale ». Un’evoluzione che è al centro anche del suo ultimo denso saggio, La fin des sociétés (Seuil, pag.657, euro 28), summa teorica di mezzo secolo di ricerche e analisi, nella quale spiega come il dominio del capitalismo finanziario abbia ormai rimesso in discussione e reso inservibili tutte le costruzioni sociali del passato. Di fronte a questa vera e propria «fine delle società», dove anche i movimenti sociali sembrano non avere più presa sul reale, per lo studioso, che ha da poco compiuto ottantotto anni, non resta che affidarsi alla resistenza etica, unica capace di ridare un senso al vivere e all’agire collettivo. Continua a leggere>>


Eugenio Scalfari: Se vince Grillo, Paese a rotoli - La Repubblica il 3 novembre 2013
Grillo e l’Europa. Mi sembra questo il tema di maggiore attualità: la campagna elettorale che il proprietario e leader del Movimento 5 Stelle ha già aperto in vista delle elezioni europee del maggio 2014 e di quelle italiane che egli si augura e fa di tutto per provocare il più presto possibile. Si tratta di una campagna di destra, una destra xenofoba contro gli immigrati, qualunquista contro i partiti (tutti i partiti, nessuno escluso) e contro le istituzioni, dal capo dello Stato al presidente del Consiglio ai ministri (tutti i ministri) e contro la magistratura e la Corte costituzionale. Continua a leggere>>


Dai calamari a direttore dell’Unità - Luca Landò è stato nominato direttore de L’Unità, testata che nel 2014 festeggerà i novant’anni dalla fondazione. E’ il primo direttore di un quotidiano che proviene dal mondo della ricerca.
Direttore Landò, come mai ha deciso di lasciare il mondo della ricerca? "Semplicemente perché una passione ha prevalso sull’altra. Appena laureato in biologia, ho risposto subito a un annuncio di lavoro trovato su Nature. A Berkeley ho fatto ricerche sulla trasmissione sinaptica del calamaro gigante. Nel frattempo, però continuavo a portare avanti l’hobby del giornalismo, collaboravo, infatti, con La Repubblica. Raccontavo del mondo dello sport made USA e la cosa mi divertiva tantissimo. Di giorno facevo studi di biofisica e di sera scrivevo del soccer. Dopo 7 anni di studi americani e prestigiose pubblicazioni tra cui Science, ho deciso di tornare in Italia per coltivare un po’ di più il mio amore verso la scrittura e il giornalismo in genere. Ho trovato spazio sul Il Giornale di Montanelli, dove ho creato le pagine dedicate alla scienza e dopo un fugace ritorno al di là dell’oceano per continuare degli studi, ho deciso di dedicarmi al giornalismo scientifico".Continua a leggere>>