Partecipata e appassionante è stata la discussione che abbiamo fatto venerdì sera al nostro circolo con il senatore Franco Mirabelli e gli altri nostri iscritti.
Nel corso della serata, Mirabelli ci ha illustrato gli ultimi provvedimenti approvati in Parlamento e l’incidenza di questi nella vita dei cittadini ma si è soffermato anche sulle novità che si sono create nello scenario politico con la spaccatura del PDL.
“Con il voto in Parlamento della fiducia al Governo si è chiusa una fase: Berlusconi è stato sconfitto politicamente e ora si è aperta una nuova fase per il Paese”, ha esordito il senatore. Ovviamente, i problemi non sono conclusi perché, come ha ricordato Mirabelli, ora ci si avvia a scrivere la legge di stabilità ma la situazione economica del nostro Paese è ancora molto problematica e servirà reperire molte risorse. Tra i nodi da sciogliere restano quello della seconda rata dell’IMU, su cui il senatore ha segnalato che sarebbe opportuno farla pagare a coloro che hanno redditi alti e che non sempre patrimonio e reddito coincidono.
Mirabelli ha poi lamentato che sono stati poco valorizzati i provvedimenti positivi del Governo e approvati dal Parlamento, come le misure che prevedono stanziamenti di risorse a favore dell’istruzione pubblica ma anche per le ristrutturazioni dell’edilizia scolastica, oppure le risorse destinate a valorizzare alcuni siti culturali come Pompei o i fondi destinati ai giovani impiegati nella digitalizzazione del patrimonio culturale italiano.
Mirabelli, infine, ha sottolineato come il Movimento Cinque Stelle, che tante attese aveva suscitato anche nell’elettorato del PD, il più delle volte si trova a votare allo stesso modo della Lega.
Nel corso della discussione, sono poste al senatore molte domande relative alle tematiche più diverse: dal consumo di suolo alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti, alle questioni dell’IMU, ma anche dell’amnistia e dell’incisività dell’azione di Governo e della percezione che hanno i cittadini del lavoro svolto in Parlamento.
Mirabelli, cerando di rispondere ai tanti interrogativi, ha ricordato come la stabilità di Governo sia stata percepita come un valore da difendere e di come ciò sia emerso quando, in seguito alle minacce di crisi paventate da Berlusconi, si siano mobilitate molte forze sociali, compresa la Chiesa. “Letta sta agendo bene – ha chiosato Mirabelli – Le riforme avviate sono necessarie affinché chi vincerà le prossime elezioni si trovi in grado di governare il Paese e, soprattutto, trovi un Paese che abbia agganciato la ripresa. Il termine dei 18 mesi è dettato dal fatto che ogni provvedimento richiede la doppia lettura tra Camera e Senato e questo ha dei tempi stabiliti e poi c’è di mezzo la Presidenza italiana del Semestre Europeo e questo richiede stabilità”.
Secondo Mirabelli, tuttavia, rimane la necessità di realizzare concretamente alcune riforme anche se non popolari e la spending review si attua solo se ciascuno rinuncia a difendere i propri interessi e, in questo, troppo spesso il Partito Democratico viene percepito come garante di chi è già garantito e questo è un problema serio.
Il senatore Mirabelli ha sottolineato anche che il Governo guidato da Enrico Letta è molto più nostro rispetto al Governo Monti e le cose contenute nei decreti approvati sono anche patrimonio del programma del PD. I sondaggi mostrano che i cittadini sono contenti dell’azione del Governo e, quindi, anche il Partito Democratico dovrebbe rivendicare con maggior forza i risultati positivi raggiunti, che sono bene percepiti dai cittadini.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro, Mirabelli ha ricordato che, pur avendo messo a disposizione dei fondi europei per le Regioni del Sud (dove questi potevano essere utilizzati) al fine di avviare i giovani alle professioni, se non si aggancia la ripresa resterà difficile creare occupazione.
“Siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa – ha evidenziato Mirabelli – Dobbiamo sicuramente investire in ricerca e innovazione ma dobbiamo ricordarci anche di difendere la produzione e intanto abbiamo salvato l’Ilva. Inoltre, le detrazioni per le ristrutturazioni per l’efficientamento energetico hanno dato ossigeno al settore delle aziende che si occupano di energia e green economy ma anche all’edilizia e ai mobilifici che da tempo soffrivano la crisi. Così come le risorse messe a disposizione dal Decreto Cultura possono aiutare a rilanciare il settore del turismo”.
La serata è stata, dunque, un utile confronto per comprendere meglio alcuni punti salienti degli ultimi mesi dell’azione di Governo ma anche per chiarire alcune esigenze espresse dai nostri iscritti.