giovedì 30 gennaio 2014

Domande e risposte sul decreto Imu-Bankitalia

Pubblichiamo una serie di domande/risposte a cura dell'on. Emanuele Fiano sul decreto IMU - Banca d'Italia approvato alla Camera nel caos provocato da M5S.
SINTESI DELLA RELAZIONE DEL PD SU RIFORMA ASSETTO PROPRIETARIO BANCA D’ITALIA. 
Chi possiede Banca d’Italia?
La Banca d’Italia non è mai stata statale, ma proprietà degli istituti bancari e assicurativi.
Qual è oggi la compagine azionaria?
Oggi più del 50 per cento è in mano a Intesa San Paolo e Unicredit.
C’è quindi il pericolo che i controllati (le banche) controllino il controllore (la Banca d’Italia esercita la vigilanza sui mercati del credito e delle assicurazioni)? 
No, perché la Banca d’Italia è e resta un Istituto di diritto pubblico e i soci proprietari delle azioni non hanno alcun potere sulla governance dell’istituto e sulla gestione delle attività istituzionali della Banca.
Cosa succede con la riforma?
Nessuno potrà possedere più del 3 per cento delle azioni di Banca d’Italia. Gli azionisti che oggi ne possiedono di più dovranno vendere.
Qual è la regola per la rivalutazione?
La nuova regola è che agli azionisti verrà riconosciuto un rendimento non superiore al 6 per cento del capitale investito (non più, quindi, delle riserve). Il valore del capitale viene portato a 7,5 miliardi. Quindi, il massimo dei dividendi attribuibili in futuro è di 450 milioni, una cifra inferiore al massimo oggi raggiungibile.
Qual è il beneficio “di sistema” di questa operazione?
Finora le azioni di Banca d’Italia non potevano far parte del capitale di vigilanza dei soggetti che le possedevano, appunto perché non stavano sul mercato e non c’era un criterio univoco di valutazione. Grazie alla riforma, potranno essere inserite nel capitale di vigilanza. 
E allora? C’entrano forse Basilea 3 e i nuovi criteri prudenziali dell’Unione bancaria?
Sì. Le banche sono limitate, nel credito che possono erogare, dalla quantità del loro patrimonio. I requisiti di patrimonializzazione richiesti alle banche sono molto aumentati dopo la crisi del 2008-2009. Tutti gli organismi internazionali, e per ultima l’Unione Europea, hanno introdotto metodi più stringenti di valutazione dei rischi e requisiti patrimoniali più elevati. E questo è, insieme alla crisi dell ’economia reale, una delle cause della restrizione del credito bancario di cui soffrono soprattutto le imprese piccole e medie. 
Quindi i 7,5 miliardi derivanti dalla rivalutazione rafforzano il patrimonio del sistema bancario?
Sì. E si ottiene questo risultato senza spendere neanche un euro del bilancio pubblico. I proprietari delle azioni rivalutate le venderanno sul mercato per scendere al 3 per cento: i soldi che andranno alle banche verranno dal mercato, non dallo Stato. 
Le riserve della Banca d’Italia potrebbero essere usate per altri scopi, ad esempio per finanziare investimenti pubblici o altre forme di spesa pubblica?
No, assolutamente no. Non si tratta di un “tesoretto” a cui liberamente attingere, ma appunto di un attivo che garantisce l’intero paese all’interno dell’Unione Economica e Monetaria. Oggi, dopo la crisi finanziaria e con l’Italia soggetta alla crisi del suo debito pubblico, è impensabile anche solo ipotizzarlo. In realtà, le riserve non vengono spese neppure con l’operazione effettuata dal decreto 133, perch é esse cambiano semplicemente collocazione all’interno dello stato patrimoniale della Banca d’Italia, spostando 7,5 miliardi da riserve a capitale sociale. Abbiamo però ottenuto il massimo possibile nelle condizioni date: utilizzarle come volano per il rafforzamento del patrimonio del sistema finanziario (bancario e assicurativo) italiano, con effetti indirettamente positivi sulla crescita tramite riduzione delle restrizioni sul credito. 
Perché la riforma di Banca d’Italia è stata legata all’IMU?
Perché la copertura finanziaria per l’abolizione della rata IMU prima casa di dicembre è stata messa a carico del settore creditizio, finanziario e assicurativo, nonché della stessa Banca d’Italia, con l’aumento degli acconti IRES e IRAP e con un’addizionale straordinaria alle aliquote IRES, per un totale di 2,163 miliardi nel 2013 e 1,5 nel 2014. Mentre, da un lato, si chiede questo sforzo al settore, dall’altro gli si concede il beneficio indirettamente derivante dalla rivalutazione delle azioni della Banca centrale. Peraltro, dalla rivalutazione emergerà un introito fiscale aggiuntivo di circa un miliardo per il bilancio dello Stato.

sabato 25 gennaio 2014

Lunedì 27 gennaio incontro con Mirabelli

Dato il susseguirsi di avvenimenti importanti che riguardano il Partito Democratico e i cambiamenti in atto sia al nostro interno che nello scenario politico nazionale, ci sembrava opportuno creare un momento di riflessione e condivisione con tutti voi. Per questo Lunedì 27 gennaio alle ore 21:00 presso il nostro Circolo PD (in Via Moncalieri 5) avremo il senatore Franco Mirabelli, che ci aiuterà a fare il punto sulla situazione politica e sulle vicende del nuovo corso del nostro partito e che si confronterà con noi sull'attività svolta dal Parlamento in queste settimane. Ricordiamo che il senatore Franco Mirabelli è capogruppo del PD in Commissione Antimafia, fa parte della Commissione Ambiente e Territorio e della Commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato, oltre che essere membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico. Qui potete leggere la sintesi dell'attività svolta da Mirabelli in Senato negli ultimi mesi (file pdf)>>

In tanti alla Parco Nord per non dimenticare!

Tantissime persone hanno partecipato alla manifestazione per la celebrazione della Giornata della Memoria oggi pomeriggio al Parco Nord. Anche il nostro circolo è stato ampiamente presente. Grazie a tutti di essere venuti a celebrare una ricorrenza che non deve essere dimenticata.
Qui un po' di foto:

Giornata della Memoria al Parco Nord - 25 gennaio 2014

giovedì 23 gennaio 2014

Casa: Pd Milano chiede tavolo tra Comune, Regione e Aler

Il Pd di Milano chiede l'avvio di un "tavolo di confronto tra l'Azienda lombarda per l'edilizia residenziale, Regione Lombardia e Comune di Milano, aperto alle rappresentanze organizzate degli inquilini, allo scopo di analizzare, congiuntamente e per intero, il risultato della 'due diligence'". E' quanto si legge in una nota. I dati che oggi emergono sulla situazione economico finanziaria generale di Aler Milano - si sostiene nella nota - sono "emblematici di come 20 anni di mancata gestione o, per meglio dire, di gestione clientelare da parte del governo regionale del tema relativo all'edilizia pubblica, possano portare sull'orlo del baratro una struttura complessa, trascinando con essa migliaia di famiglie, milanesi e lombarde". Il partito Democratico metropolitano - si spiega - sosterra' ogni azione amministrativa che i Comuni vorranno prendere per ripristinare la situazione ed evitare che a pagare siano sempre i cittadini onesti. "Questo pomeriggio saremo a fianco dei cittadini e del Sunia per denunciare 20 anni di gestione clientelare di Aler in Lombardia, per chiedere che vengano sospese temporaneamente le disdette degli accordi con gli inquilini e che, contemporaneamente, si apra un tavolo di confronto per analizzare la situazione" afferma Pietro Bussolati, segretario Metropolitano dei Democratici.

mercoledì 22 gennaio 2014

News e proposte PD

Cari Democratici,
vi segnaliamo un po' di aggiornamenti sugli eventi degli ultimi giorni.
Lunedì 20 gennaio a Roma si è riunita la Direzione Nazionale del Partito Democratico in cui è stata presentata e approvata la proposta per la riforma della legge elettorale (che mira a ricostruire il bipolarismo), del titolo V della Costituzione (sulle competenze delle Regioni) e del Senato (per porre fine al bicameralismo avuto fino ad ora). 
Sul sito del PD è disponibile il testo con la sintesi delle proposte:
In sostanza, con queste proposte il Partito Democratico ambisce ad andare verso il bipolarismo, al fine di garantire una migliore governabilità, mettendo fine ai veti e ai ricatti dei piccoli partiti che per troppi anni hanno segnato la storia politica del nostro Paese.
Per venire incontro alle esigenze degli elettori di poter scegliere i propri parlamentari, la riforma propone collegi elettorali più piccoli e liste più corte e a cui il PD aggiunge per i propri candidati la selezione attraverso le primarie, come già è stato fatto per questa legislatura. 
Per quanto riguarda la riforma del Senato e la sua trasformazione in "Camera delle Autonomie", segnaliamo anche un approfondimento realizzato da Europa:
e un confronto su come il Senato funziona negli altri Paesi Europei: 
Venendo a Milano, invece, nei giorni scorsi è stata pubblicata dal Corriere della Sera un'intervista a Pietro Bussolati, segretario metropolitano, che vi invitiamo a leggere:
Segnaliamo anche che potete leggere (in file pdf) la sintesi dell'attività svolta negli ultimi mesi in Senato dal nostro Franco Mirabelli (impegnato nelle Commissioni Ambiente e Politiche dell'Unione Europea e Capogruppo del PD in Commissione Antimafia): 
Con piacere, vi comunichiamo che Pier Luigi Bersani è stato dimesso dall'ospedale, le sue condizioni di salute sono buone e ora potrà proseguire con il programma di riabilitazione. E a lui vanno i nostri migliori auguri perché possa tornare presto in forma!
Ci aggiorniamo presto con le informazioni sui prossimi incontri, intanto, vi ricordiamo di non mancare alla manifestazione per la giornata della memoria che si terrà sabato 25 gennaio al Parco Nord alle 14:30 presso la collinetta con il Monumento dei Deportati (ritrovi alle ore 14:15 presso gli ingressi di Viale Suzzani o Via Clerici).

martedì 21 gennaio 2014

Bersani dimesso dall'ospedale

Pier Luigi Bersani è stato dimesso poco prima delle 17 dall'ospedale di Parma. "Grazie a chi mi ha curato. L'aria di casa aiuterà. Un abbraccio a tutti quelli che mi hanno mostrato solidarietà" scrive su twitter l'esponente del Pd.
A cui risponde, nella newsletter che invia ai propri sostenitori, Matteo Renzi: "Un abbraccio a Pierluigi, che oggi è tornato a casa. Lo aspettiamo presto a Roma".
Bersani ha lasciato la stanza numero 34 da una uscita interna al reparto accompagnato dalla moglie e una figlia con le quali ha raggiunto la casa di Piacenza, dove potrà avere maggiore tranquillità nel proseguire la convalescenza.
L'ex segretario del Pd era ricoverato dal 5 gennaio a seguito di emorragia cerebrale. L'intervento chirugico eseguito il giorno stesso si era concluso bene e dopo due settimane di degenza oggi ha potuto lasciare il nosocomio.
Bersani è rimasto ricoverato prima in rianimazione, poi in neurochirurgia. Dopo l'operazione le sue condizioni di salute sono migliorate di giorno in giorno. Con lui sono sempre rimasti la moglie Daniela, le figlie e il fratello medico.
L'esponente del Pd proseguirà il programma di riabilitazione e le sue condizioni di salute continueranno ad essere monitorate.

A Pier Luigi Bersani vanno gli auguri di tutti noi!

lunedì 20 gennaio 2014

Le proposte PD per legge elettorale e riforme

Sul sito del Partito Democratico è disponibile il documento con le proposte approvate nella direzione nazionale per la fine del bicameralismo, la riforma del Titolo V e la nuova legge elettorale con le primarie. Cliccare qui>>

martedì 14 gennaio 2014

Per cambiare verso

Vi proponiamo qui di seguito un'analisi del nostro iscritto Alberto Zanchi che abbiamo discusso durante un incontro del coordinamento di circolo:


Constato che l’immediato e più significativo risultato del “cambiare verso”, voluto l’8 dicembre dalla maggioranza (67,55%) del popolo delle Primarie, è l’eliminazione della lotta all’evasione fiscale dal protocollo oratorio e retorico governativo e dall’antologia degli impegni tradizionali della “sinistra” di Governo. 
11 dicembre 2013: il Premier Letta “cambia verso” al Governo. Nasce il “Governo di impegno 2014” e la lotta all’evasione fiscale non viene neanche richiamata nel discorso di richiesta della fiducia in Parlamento. Non si sa dove il Premier intenda trovare i tanti soldi che servono subito per realizzare gli impegni dichiarati e per uscire dall’emergenza economica e sociale. Si sa che il forziere dell’evasore (2.000 miliardi documentati dall’Aui) e la riattivazione della trappola per il “nero” (oltre 200 miliardi di maggior gettito strutturale annuale) non sono nell’agenda degli impegni di Governo.
15 dicembre 2013: il neo Segretario Renzi inaugura a Milano la stagione del “cambiare verso”. La lotta all’evasione esce dall’antologia degli impegni tradizionali del Pd. L’evasore può guardare fiducioso all’orologio fiscale di fine anno (cancella l’annualità più remota dell’Aui) che sta per scattare e consolidare così il forziere della ruberia al Fisco (vale ormai 2.000 miliardi, quanto il Debito) incrementandolo della rituale regalia (i 200 miliardi rubati ogni anno all’erario).
16 settembre 2013: il Presidente Napolitano (emblema della “sinistra”) si limita ad invitare la Politica a non scherzare con il fuoco. Nel corso della cerimonia per lo scambio degli auguri di Natale con le alte cariche dello Stato, il Presidente segnala “il rischio diffuso di tensioni e di scosse sociali”, ricorda che “gli italiani vogliono risposte a problemi”, constata, con riferimento alla mancata crescita ed al conseguente disagio sociale, che “servono ancora forti stimoli oltre a quelli introdotti dal Parlamento” ed avverte che “l’Europa guarda” (“la stabilità” diventa prerequisito indispensabile per rendere credibili l’impegno al rispetto dei vincoli di bilancio-del fiscal compact e la promessa di riforme che pagano solo dopo 4-5 anni e quindi, nel breve, nessuno fa per non essere condannato alla sconfitta elettorale). Un richiamo a considerare le code dei contribuenti (in pari data) che celebrano il lunedì nero delle tasse (Imu, Tares) e rimuginano sul Fisco che li impoverisce (l’Istat certifica, in pari data, che 1 contribuente su 2 è a rischio povertà). Un invito a non sottovalutare la piazza che incomincia a ribollire (“forconi”, studenti, sindacati iniziano a manifestare rumorosamente) ed a rivedere le priorità della Politica. In buona sostanza, una sollecitazione ad elaborare subito un progetto credibile per trovare soldi.

Osservo che il “cambiare verso” non ha ancora dato segnali di discontinuità con il passato
1-La Politica ma, soprattutto, il nuovo Pd non ha ancora trovato la ricetta per ”cambiare verso”, da subito, ai numeri. A bocce ferme, servono, per il 2014, una cinquantina di miliardi solo per rispettare i Patti Ue. Il Premier Letta mette sul tavolo una quarantina di miliardi (attesi in 3 anni) da revisione della spesa e 10-11 miliardi da dismissioni. Il segretario Renzi mette sul tavolo 1 miliardo da riforme istituzionali e forse altri quando verrà concordata l’agenda dei prossimi 15 mesi di Governo. Il M5s mette sul tavolo una manciata di milioni risparmiati dal budget di spesa. Forza Italia mette sul tavolo Berlusconi e la contestazione dell’euro, cioè niente. Troppo poco! Sono ormai due decenni che la seconda Repubblica è in cronica crisi di astinenza da soldi. Non può evidentemente andare avanti (svilupparsi, progredire, crescere, diventare normale) un Paese dove ogni progetto (proposta, iniziativa, dibattito) è condizionato dalla mancanza di soldi per finanziarlo e ogni critica diventa esercizio retorico perché “senza soldi più di così non si può fare”. Il Governo Letta conferma. Se, da un lato, il frenetico deliberare in Consiglio dei Ministri attesta l’encomiabile “volontà di fare”, dall’altro, l’incremento del Debito e, soprattutto, la mancata prioritaria significativa riduzione delle tasse certificano che “mancano i soldi per fare”. Nonostante tutti condividano, compreso il Governo, che, per la crescita e la conseguente maggior occupazione, è necessario diminuire la pretesa fiscale per aumentare così la competitività delle imprese ed incentivare i consumi, si “vende”, come prioritario, un “piano per il lavoro” flessibile (utile ma solo complementare) cioè un diversivo pletorico se il lavoro non c’è ed insostenibile se mancano i soldi per garantire un adeguato reddito a chi perde il posto di lavoro o lo cerca e non lo trova.
-17 dicembre 2013: l’Ocse dice che dal 2007, inizio della crisi, emerge un incremento complessivo della pressione fiscale italiana dell'1,2% (eravamo al 43,2% siamo al 44,4% nel 2012) mentre in Spagna, pure gravemente coinvolta nella recessione, si è avuta una riduzione della pressione fiscale del 4,4% (dal 37,3% al 32,9%). -18 dicembre 2013: la legge di stabilità istituisce il “fondo per la riduzione della pressione fiscale” che verrà finanziato con i risparmi aggiuntivi derivanti dalla spending review e dalla lotta all’evasione (al netto, per il biennio 2014-2015, di quelle derivanti dal recupero svolto da Comuni, Province e Regioni) tenendo ben presente che non si può derogare dal "conseguimento di obiettivi di finanza pubblica" (come a dire, prima sistemiamo i conti e poi distribuiamo le risorse). Una volta determinato l'ammontare disponibile per tagliare le tasse, compito demandato alla stesura del prossimo Def, queste andranno divise al 50% tra imprese e lavoratori. Nel primo lotto sono inclusi i professionisti e le micro imprese sotto i 181mila euro di valore della produzione (minore Irap). La quota dei lavoratori, invece, è da spartire con i pensionati (maggiori deduzioni e affini). Cioè briciole ammesso che ne cadano dal tavolo.
In assenza di ricetta alternativa, la serietà suggerirebbe di non accantonare la requisizione della ruberia pregressa all’erario (10 anni di registrazioni in Aui valgono complessivamente circa 2.000 miliardi una tantum, quanto il Debito) e la riattivazione della trappola per il “nero” (piazzata nel canale finanziario) che impedisce di continuare a rubare all’erario (vale fino a circa 200 miliardi di maggior gettito strutturale annuale). Forse è il modo più semplice ed immediato per praticare, “senza retorica e senza fronzoli”, l’insegnamento di “Pierino” che il Premier Letta celebra, il 24 dicembre 2013, inaugurando a Camaiore (Lucca) la sala consiliare dedicata a Pierantonio Graziani. "Pierino - dice il Premier Letta chiamando Graziani col nome con cui era conosciuto a Camaiore, ha lasciato un chiaro messaggio: la semplicità in politica, l'attenzione alle cose essenziali e che contano davvero. Io ho avuto la fortuna di crescere con il suo esempio, essendo di Pisa (negli anni in cui lui era consigliere comunale a Camaiore io ero consigliere comunale a Pisa). Sobrietà, andare dritti all'essenziale, alla profondità delle questioni, senza retorica, senza fronzoli. In un tempo di crisi della politica, questa credo sia l'unica ricetta possibile". Forse è l’unica ricetta disponibile per “cambiare passo - registro” come chiede il 29 dicembre 2013 il “renziano” Davide Faraone, responsabile del welfare nella segreteria Pd, e per “il salto di qualità” chiesto, in pari data, dal “turco” on. Matteo Orfini.

2-Il nuovo Pd non ha ancora il progetto per “cambiare verso”, da subito, alla Politica troppo costosa, inconcludente e spendacciona come conferma la cronologia dei fatti post Primarie dell’8 dicembre 2013.
11 dicembre 2013, Il Premier Letta, sostenuto dal neo segretario Pd, chiede e ottiene la fiducia in una leadership politica ringiovanita (ma di lungo corso) per “archiviare un ventennio sprecato”. “Fatta eccezione per alcune importanti realizzazioni – l'ingresso nell'euro, naturalmente, è tra queste –, sono state infatti troppe le occasioni mancate: sprecata l'opportunità di riformare la politica, le istituzioni; sprecata la chance di invertire il declino dell'economia italiana prima che la crisi intervenisse, come un uragano, a sconvolgere la vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Il nostro alibi è stato il conflitto, apparentemente insanabile”. “C’è stato un prima, ci sarà un dopo e il dopo è una storia nuova da scrivere; può e deve farlo una leadership politica ringiovanita di alcuni decenni in soli pochi mesi, legittimata grazie a coraggio e partecipazione”. 
Parte la stagione del “cambiare verso” pilotata da una generazione che vuole governare per restituire rispettabilità e credibilità alla Politica.
13 dicembre 2013: abolizione del finanziamento pubblico dei Partiti. “A decorrere dall’anno finanziario 2014, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi relative al 2013, ciascun contribuente può destinare il due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche a favore di un partito politico che si sia dotato di statuto e potrà detrarre le erogazioni liberali in denaro in favore dei partiti politici … Una Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici avrà anche il compito di controllare regolarità e conformità della rendicontazione, trasparenza e pubblicità dei Partiti”. La Politica assegna ai cittadini la facoltà di elargire un bonus annuale a chi difende i loro interessi in Parlamento ma non adotta uno strumento che assicuri il controllo dell’utilizzo dei fondi (la storia dice che la “solita” Commissione non è una garanzia) cioè sarà ancora la Magistratura ad informare se è “cambiato il verso” della Politica spendacciona. Certamente positivo che si autodichiarino on-line introiti e spese. Nessuno dubita della serietà dei Civati-Cuperlo-Renzi che puntualmente rendicontano sul sostegno e sul costo della loro corsa alle Primarie. Ci sono però anche i Berlusconi, i Bossi, i Penati e tutti quelli che autodichiarano il falso al Fisco.
L’autodichiarazione non esclude che si possa barare e, quindi, non basta.
22 dicembre 2013: abolizione delle Province. Il Ddl trasforma i consigli provinciali in assemblee di sindaci (eliminando stipendi a giunte e consiglieri), istituisce 9 città metropolitane e regola la fusione dei comuni. Il conflittuale dibattito parlamentare conferma che la sola svolta generazionale non è sufficiente per indurre i cittadini a credere nella discontinuità.
1-Sarà molto difficoltoso “cambiare verso” alla Politica inconcludente. La sfida per risolvere, in tempi brevi, le problematiche istituzionali, arcinote e mai risolte, è ad alto rischio di fallimento per la conflittualità permanente e per la difficoltà di condivisione nella stessa maggioranza: le Province vanno eliminate anche dalla Costituzione, la legge elettorale deve garantire la vittoria di uno e la sopravvivenza di tutti, il nuovo Senato deve rappresentare gli specifici interessi territoriali, il Patto alla tedesca è irrealizzabile, il rimpasto è un vecchio rito che innesca conflittualità tra soci, le elezioni europee alimenteranno lo scontro tra chi vuole dichiarare guerra alla Merkel (e agiterà lo spread) e chi vuole mandarle ambasciatori (ed ha difficoltà a collocare il Debito pubblico).
2-Sarà estremamente difficoltoso imporre alla Politica troppo costosa di “cambiare verso”. Non viene dettato un vincolo di spesa e non esiste lo strumento che permette di seguire-controllare-correggere tempestivamente l’evoluzione dei costi.

23 dicembre 2013: la “Legge di stabilità” ed il decreto “Salva Roma” (fortunatamente stoppato dal Presidente Napolitano) saranno le ultime esibizioni di un Governo che deve “cambiare verso”? Sono diventati insopportabili la legiferazione di continue tasse, il tartassamento della casa, gli aumenti dell’iva, il congelamento delle pensioni di chi se le è veramente pagate, i furti che alimentano i fondi di solidarietà, la pratica degli sgravi fiscali senza preoccuparsi di chi li deve pagare e la violazione dei patti con lavoratori-pensionati in nome di un’emergenza che dura da vent’anni. Il tutto solo per riparare ai dissesti prodotti da Politici inadeguati al ruolo di semplici contabili-amministratori della res pubblica (sono sempre “in rosso” ed hanno difficoltà ad offrire i servizi essenziali ma non riescono a bloccare i finti poveri che li scroccano), incapaci di fare rispettare le leggi (monetizzano, al ribasso, l’incapacità con le sanatorie) ed inidonei a fare quello per cui sono pagati dai contribuenti onesti (sanano l’inidoneità con le clausole di salvaguardia come documenta l’esemplare Legge di Stabilità: diminuirà dal 19 al 18% l’aliquota di detrazione per spese mediche e quant’altro se non verranno riordinate le agevolazioni fiscali e ci sarà la stretta sulle detrazioni se la strombazzata spending review non produrrà i risultati attesi). 
Evidentemente il “cambiare verso” del nuovo Segretario Pd non ha ancora contagiato il Governo a guida Pd come documentano due apparenti (in attesa del testo finale) banali manifestazioni della Legge di stabilità.
1-Si continua a ritenere che basta legiferare per modificare i comportamenti. I consuntivi dei segugi fiscali dicono che oltre il 70% degli affitti agli studenti è in “nero” e si scoprono solo su denuncia degli studenti? La soluzione è immediata: si legifera che gli affitti non si possono più pagare in contanti. E se continua la pratica del “nero”? Ci penserà (quando e se c’incappa) la Gdf! E se due terzi vengono pagati in contanti? Beh, almeno si incassa un terzo e questo basta perché il redditometro appiccichi l’etichetta di contribuente onesto!
2-Si continua con gli “scherzetti da monsignore” per le pensioni. Da un lato si dice che vengono rivalutate le pensioni fino a 6 volte il minimo, d’altro lato si rifila la fregatura modificando il meccanismo (le riduzioni, quando previste, riguardano l’intero assegno e non soltanto la parte eccedente la soglia garantita). Infatti la rivalutazione in base al 100% dell’indice è sull’importo totale solo per le pensioni fino a 3 volte il minimo cioè 1.487 euro, oltre è in base all’indice percentualizzato del 95% per pensioni da 3-4 volte il minimo, del 75% per pensioni da 4-5 volte il minimo e così via. Spiega il Secolo XIX: in base al nuovo meccanismo, assumendo che il probabile indice Istat di rivalutazione per il 2013 sia dell’1,2%, anche le pensioni fino a 1.982 euro beneficiano della rivalutazione completa mentre le pensioni da 1.982 a 2.478 euro aumentano di 22 euro anzichè di 26 del meccanismo precedente e le pensioni da 2.478 a 2.973 euro aumentano di 17 euro anziché di 28. Cioè, indipendentemente dall’aumento lordo annuale risibile, la rivalutazione delle pensioni fino a 6 volte il minimo che il Governo Letta “vende” come un grande favore ai pensionati, di fatto è un sotterfugio “vecchia politica” per fare cassa. Ovviamente il “pacco” viene perfezionato con la rivalutazione delle pensioni oltre 6 volte con un fisso di 14,70 euro, non che la Corte si esibisca in una pronuncia di incostituzionalità perché non tutte le pensioni sono state rivalutate.
27 dicembre 2013: il Mille-proroghe conferma che per “cambiare verso” bisogna aspettare metà gennaio quando Matteo Renzi esordirà nel ruolo di Segretario Pd presentando ai soci di maggioranza il Patto di coalizione.
Il decreto mille-proroghe, oltre agli interventi effettivamente utili (ad esempio il proseguimento delle operazioni di protezione civile nelle zone interessate da recenti fatti alluvionali e sismici) evidenzia i vizi del vecchio corso della Politica. Tutti a lamentare la mancanza di soldi e solo all’ultimo momento si utilizzano miliardi di fondi Ue giacenti (il Premier Enrico Letta annuncia una riprogrammazione dei fondi strutturali Ue da 6 miliardi e 200 milioni che “rischiavano di non essere utilizzati avendo un ciclo 2007-2013″). Tappato il buco nel bilancio di Roma (ma non si sa chi l’ha prodotto e come). Ammessa la possibilità (!) di recedere da contratti di locazione passiva troppo onerosi (gli affitti d’oro) ma non si sa chi li ha stipulati e da quanto tempo durano. Sanate le incapacità di assolvere ai compiti assegnati nel termini previsti (ad esempio, proroga dei termini di competenza del Ministero dell’interno, in materia di infrastrutture e trasporti, di salute, di istruzione-università-ricerca e così via). E ovviamente arriva il solito regalino post natalizio (aumento delle sigarette e tassa di sbarco per le isole minori la cosiddetta tassa dei “vulcani”) per arrotondare gli incrementi consistenti di tariffe (il 28.12.2013, Adusbef e Federconsumatori,dicono che nel 2014 la stangata per ogni famiglia italiana sarà in media di quasi 1400 euro) e di balzelli locali che scatteranno nel 2014. Sul tema, l’unica soddisfazione di fine anno la regala, il 28.12.2013 la Cgia di Mestre che, dal suo punto di vista(!) post brindisi natalizi, vede un’inversione di tendenza nel peso delle tasse. Nel 2013 un giovane operaio senza familiari a carico beneficia di un risparmio fiscale di 15 euro, una famiglia bi-reddito con un figlio a carico beneficia di 178 euro e di 250 è lo sgravio per una famiglia monoreddito con due figli a carico. Nel 2014, per i primi due casi, la situazione è destinata a migliorare mentre nel caso della famiglia monoreddito con un livello retributivo medio alto, le tasse sono destinate ad aumentare di 164 euro.
Forse non è questo il “cambiare verso” al rapporto Stato-cittadino che i votanti alle Primarie si aspettano dal nuovo Pd. Forse si sta sottovalutando il vero problema: i cittadini vogliono togliere ai Politici il mandato che li autorizza a mettere le mani nel loro portafoglio. Sono convinti (e ne hanno buoni motivi) che la riduzione dei costi e l’efficienza dei servizi di Stato (e la professionalità e la serietà di chi li gestisce) si ottengono con la rendicontazione al centesimo di come vengono utilizzati i loro soldi. Vogliono sapere chi, come e per che cosa spende e vogliono essere certi che l’utilizzo sconsiderato o improduttivo, l’abuso o l’arricchimento personale vengano tempestivamente intercettati, puniti e rigorosamente ripagati. Serve un nuovo modello che tracci la movimentazione dei mezzi di pagamento, che canalizzi in banca tutti i regolamenti, anche di importo spicciolo (e li giustifichi e li documenti), che monitori sistematicamente e continuativamente i flussi (evidenziando tempestivamente quelli non pertinenti o addirittura “sporchi” ed innescando l’immediato blocco), che tenga sotto controllo le disponibilità personali di chi è stipendiato per lavorare in Politica.
In assenza di un progetto alternativo, l’urgenza di una seria risposta alle attese dei cittadini suggerirebbe di adottare il modello impiantato dalle leggi 197/91 e 413/91 finora rifiutato perché presenta la deprecabile controindicazione di impedire la libera circolazione del “nero” e l’impunita ruberia all’erario.
Forse il nuovo Pd può veramente “cambiare verso” all’Italia e riabilitare la Politica solo utilizzando e rendendo compiutamente operativo il modello (disponibile da due decenni) che, contemporaneamente, da un lato toglie i soldi superflui alla Politica troppo costosa e spendacciona e, dall’altro, produce subito i soldi necessari per rilanciare il Paese e per ridare benessere ai cittadini. Un’ipotesi che il nuovo Segretario del Pd Renzi ha la convenienza di considerare. Il 23 dicembre 2013, così concludeva l’intervista da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”: “Il messaggio che ci hanno consegnato le primarie del Pd è che abbiamo l’ultima occasione per cambiare l’Italia. Se non lo facessimo saremmo dei codardi e dei vigliacchi e io non voglio vergognarmi davanti ai miei figli. Per questo lo faremo”.
Il popolo delle Primarie attende una conferma della diversità da Letta e Alfano dichiarata il 29 dicembre 2013.
Una speranza di discontinuità!

lunedì 13 gennaio 2014

Lettera ai nostri iscritti

Cari Democratici,
il 2014 è iniziato con tante novità per il PD.
Con il congresso appena concluso è stato eletto Matteo Renzi nuovo segretario nazionale, c’è una squadra giovane e preparata che lo affianca nella segreteria e dei nuovi organismi dirigenti che avremo sicuramente presto occasione di vedere all’opera.
Intanto, il primo atto è la presentazione di una serie di proposte per il Paese sintetizzate nel Jobs Act: www.partitodemocratico.it/doc/263807/jobs-act.htm
Nelle scorse settimane Pier Luigi Bersani è stato colpito da un grave malore. La notizia è stata seguita con apprensione da tutti i militanti, che hanno dimostrato di essere uniti e di nutrire un grande affetto nei confronti di colui che ha guidato il nostro percorso politico fin qui.
Bersani è stato ospite nella nostra zona più volte negli ultimi anni e per questo il nostro circolo gli ha inviato un abbraccio unitamente agli auguri per una pronta guarigione e auspichiamo di poterlo avere ancora con noi non appena le condizioni di salute glielo consentiranno.
Purtroppo, da qualche mese i circoli del Partito Democratico sono diventati oggetto di atti vandalici a firma NO TAV, su cui la questura sta indagando. Molti sono stati i circoli imbrattati anche a Milano e nella stessa Zona Nove. A loro e a tutte le persone che con impegno e passione dedicano parte del loro tempo alla militanza politica e alla gestione degli spazi è andata la solidarietà del nostro Circolo PD Prato Bicocca. Con l'auspicio che questi atti vandalici cessino al più presto, invitiamo tutti ad andare avanti con convinzione nella quotidiana attività politica sul territorio e utilizzare il dialogo e non la violenza per proporre le proprie idee.
Il nostro circolo riprenderà molto presto gli incontri e le iniziative politiche a cui vi invitiamo fin da ora a partecipare e ad aiutarci a diffonderle ma anche a suggerirci tematiche che vorreste discutere insieme a noi e ai nostri rappresentanti nelle istituzioni.
A partire dai prossimi giorni riceverete gli inviti.
Un caro saluto e un Buon Anno Nuovo.
Diana Comari, coordinatrice del circolo PD Prato-Bicocca

domenica 12 gennaio 2014

Un abbraccio a Niguarda e Bovisa

Questa mattina sono stata al Circolo PD di Niguarda a portare la solidarietà del nostro Circolo per gli attacchi subiti. Erano presenti anche amici di Affori, Gratosoglio e il segretario del PD milanese Pietro Bussolati. Apprendo dalla rete che anche il Circolo PD Bovisa Dergano ha subito lo stesso attacco e anche a loro va il nostro abbraccio e la nostra solidarietà. 
Diana Comari, coordinatrice del circolo PD Prato-Bicocca

venerdì 10 gennaio 2014

Solidarietà ai circoli PD

Da qualche mese i circoli del Partito Democratico sono diventati oggetto di atti vandalici a firma NO TAV. Nella notte sono stati imbrattati lo 02PD, il Circolo Carminelli, il Circolo Romana Calvairate e il Circolo Rigoldi-Niguarda della nostra zona. Imbrattare muri altrui non è utile ad alcuna causa, così come non lo è alcun gesto di violenza.
Il Circolo PD Prato Bicocca esprime la propria solidarietà ai democratici dei circoli attaccati, che con impegno e passione dedicano parte del loro tempo alla militanza politica e alla gestione degli spazi e ancora una volta si ritroveranno a rimetterci economicamente per ripulire muri e serrande dalle scritte comparse. Con l'auspicio che questi atti vandalici cessino al più presto, invitiamo tutti ad andare avanti con convinzione nella propria quotidiana attività politica sul territorio.

domenica 5 gennaio 2014

Forza Bersani!

Pier Luigi Bersani questa mattina è stato colpito da un grave malore: l’ex segretario del Pd si è sentito male in mattinata. Bersani è stato ricoverato intorno alle ore 11.00 di oggi all’ospedale Maggiore di Parma, non avrebbe tuttavia perso conoscenza.

Il nostro circolo PD manda un abbraccio a Pierluigi Bersani e gli augura una pronta guarigione.

Forza Bersani! 


Qui una foto di quando Bersani è stato ospite al nostro circolo nel 2012:
Da Chiusura campagna primarie con Bersani - 1 dicembre 2012