Articolo del Sen. Franco Mirabelli.
Martedì 26 al senato abbiamo votato la legge di stabilità. Il governo ha chiesto il voto di fiducia e Forza Italia
ha deciso di non votarla e uscire dalla maggioranza. Oggi il governo può contare su 171 voti su 321 senatori, ma su una maggioranza più coesa, fatta da forze distanti tra loro ma egualmente convinte che serva oggi far ripartire il Paese, affrontare le emergenze e fare le riforme di cui abbiamo bisogno a partire dalla legge elettorale e del bicameralismo. Si chiude con la stagione dei ricatti e dei condizionamenti imposti guardando all'interesse di Berlusconi.
Da mercoledì 27 novembre Silvio Berlusconi non è più senatore. Grazie al PD si è applicata la legge senza forzature e senza allungare i tempi. Semplicemente abbiamo garantito che nessuno si possa mettere al di sopra della legge, perché di fronte alla legge tutti sono uguali, e l'abbiamo fatto senza nessuno spirito persecutorio. Ora si apre, dopo questi due giorni, un'altra storia per il Paese dovremo e potremo meglio occuparci dei problemi degli italiani, saremo messi alla prova senza più alibi o continui condizionamenti. Sono stati premiati coloro che hanno creduto che questo governo non fosse, come molti ci han detto, il governo che avrebbe dovuto salvare Berlusconi, coloro che non hanno pensato che ci fosse un accordo indicibile tra noi, il presidente Napolitano e Berlusconi per barattare il governo con l'impunità. Tante paure si sono rivelate infondate. Certamente dopo le drammatiche vicende dell'elezione del Presidente della Repubblica era più che giustificato lo sconcerto e la preoccupazione che oggi si potesse ripetere qualcosa di analogo. Non è stato così e credo che vadano riconosciute al gruppo del PD al Senato - grazie a tutti nessuno escluso - unità, determinazione, intelligenza e capacità di restare fermi sulle proprie posizioni resistendo alle ipotesi di rinvio, che in questi giorni si erano fatte avanti. E' stata una giornata importante, forse storica, certamente in questi due giorni sono cambiate molte cose nella politica italiana, ora devono cambiare concretamente per gli italiani.