Proseguono i nostri incontri con i candidati al Parlamento Europeo e giovedì 17 aprile, insieme al Circolo Primo Maggio Isola Zara, è stata nostra ospite Patrizia Toia. Tanti gli argomenti affrontati nel corso della serata, stimolati anche da alcuni interventi degli iscritti al PD.
"Il declino dell'Europa è iniziato quando è iniziata la crisi economica e tutte le conquiste fatte in anni passati e oggi date per scontate, in realtà, in seguito alla crisi, sono state messe in discussione", ha esordito la candidata al Parlamento Europeo, ricordando che fino a quando le cose andavano bene è stata sufficiente l'Unione monetaria e il pensiero dominante era che l'Unione politica sarebbe arrivata da sola come conseguenza, ma così non è stato. "Abbiamo fatto un progetto a metà - ha spiegato Toia - e adesso siamo arrivati al momento in cui l'Europa deve dire cosa vuole diventare da grande". Questo, secondo Patrizia Toia, è infatti il momento per avviare una riforma delle istituzioni europee e non spaventarsi di fronte all'idea di perdere la sovranità nazionale perché nei fatti è già andata perduta da tempo.
Toia ha sottolineato la necessità del fatto che l'UE inizi ad occuparsi anche di crescita e non più solo di rigore e ha precisato come molti esponenti del centrodestra italiano vadano nelle tv a propagandare anch'essi questa tesi ma poi, quando si sono trovati all'interno del gruppo del PPE, al Parlamento Europeo, hanno lasciato prevalere logiche molto diverse e hanno votato compattamente le misure di austerità.
Tuttavia, secondo la candidata del PD, molte opportunità l'Europa le ha presentate anche in questi anni e l'Italia non sempre le ha colte: "i fondi europei, ad esempio - ha spiegato Toia - hanno cambiato completamente l'aspetto dei Paesi in cui sono stati utilizzati, come la Polonia. Da noi, anche in Lombardia, spesso non si sono presentate neanche le domande per accedervi".
Sul fronte politico, infine, Toia ha raccontato delle difficoltà di ottenere risultati per la ricerca di una maggioranza che poi approvi i provvedimenti e, spesso, per arrivarci si finisce per apportare alle misure una serie di mediazioni che snaturano l'idea da cui erano scaturite e per cambiare l'Europa - obiettivo che si è posto il PD per questa tornata elettorale - è necessario un costante lavoro dei parlamentari all'interno delle commissioni e vedere anche come sarà la nuova composizione del Parlamento Europeo che uscirà dalle urne.