mercoledì 19 febbraio 2014

Il governo Renzi

Lettera del nostro iscritto e membro del comitato dei garanti, Paolo Volterrani.


Cari compagni ed amici,
Renzi ha raggiunto il suo obiettivo. Lui è sicuramente ambizioso e determinato. E’ giovane: per trovare un capo del governo di quest’età occorre risalire nel tempo fino al Duce.
L’ambizione non è un difetto se mirata al bene di tutti. La determinazione è un pregio che spero venga sfruttato per l’interesse della maggioranza degli italiani, a cominciare dai più deboli.
Il modo con cui Matteo Renzi ha raggiunto l’obiettivo continua ad essere il mio cruccio. Il fatto che il Partito quasi all’unanimità abbia accettato il metodo non mi consola. Siamo in un momento nel quale ogni mossa verrà analizzata e giudicata senza pietà da quella parte di elettorato che vuole scardinare il sistema e sostituirlo con qualcosa che nessuno sa, neppure loro.
Detto questo analizzo la situazione il più neutralmente possibile.
Il ministero Renzi: i tempi lunghi del “travaglio”e le parole del Presidente, dicono che la lista finale è nata al Quirinale.
Il Nuovo Centro Destra, esce ridimensionato e senza la vice-presidenza, ma non più debole nel far pesare i suoi paletti sull’alleanza e su Renzi, inoltre nel Ministero conta più esperienza dei nuovi ministri PD.
Renzi nel sopracitato “travaglio” ha dovuto cedere su economia e giustizia.
Sull’economia ha deciso il Presidente che ha probabilmente anche fatto il nome, sulla giustizia il presidente ha detto no al nome che Renzi aveva in mente, ma ha dato il permesso ad una scelta politica del PD. Renzi ha ottenuto invece(è probabile che abbia insistito molto) la defenestrazione della Bonino che farà sentire la sua voce in dissenso, ma con questa operazione(ancora una volta il modo offende) ottiene una maggior coesione nella maggioranza. Alfano può apprezzare. All’estero un po’ meno.
La presenza di due lobbisti(in passato Renzi ha parlato contro le “lobbies”) prova che dall’esterno si è tifato per la fine di Letta o si è addirittura spinto.
Gli altri ministeri sono scelte di Renzi che vuole avere uno zoccolo duro nel CdM per poter decidere ed avere mani più libere.
Detto questo si spera che al Senato non ci siano “inciuci” e trappole e che il “guastatore” Civati non faccia altri colpi di teatro(lui è sostanzialmente questo:un teatrante senza un programma politico).
Mi auguro che Matteo proceda speditamente, anche se ho qualche dubbio sulla legge elettorale legata alla riforma del Senato, ma anche su questo punto Renzi può giocare, perché con il “porcellum” in agguato il Parlamento dei “nuovi e dei nominati” potrebbe andare “a casa” ad Ottobre. Questa legge elettorale, concordata con Berlusconi, non risolve il problema dei nominati ed a me non piace in assoluto.
Quindi vi dico che una volta imboccata la strada è opportuno percorrerla fino a quando sarà possibile. Intanto ingoiamo e camminiamo uniti. Uniti! Questa è la parola d’ordine!