venerdì 7 febbraio 2014

Una nuova società per gli alloggi popolari a Milano

Articolo di Daniele Cazzaniga
Una nuova società prenderà il posto di Aler nella gestione delle circa 68mila case popolari sul territorio di Milano che sono di proprietà sia del Comune (28mila alloggi) sia della stessa Aler (40mila). A dare vita al nuovo soggetto - che dovrebbe debuttare fra due mesi - saranno Palazzo Marino e la Regione Lombardia. La decisione è arrivata il 28 gennaio al termine del colloquio (durato circa un’ora) fra il sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Roberto Maroni. “Le case popolari vivono situazioni di degrado non degne di una città come Milano - ha affermato il sindaco al termine del vertice. - Entro due mesi nascerà una nuova società congiunta di gestione delle case popolari per dare un segnale forte di attenzione e per arrivare in tempi relativamente brevi a dare case dignitose”. I due enti hanno deciso di stanziare somme straordinarie da destinare alla manutenzione ordinaria del patrimonio edilizio, oltre a interventi sui canoni di locazione per risolvere la situazione di morosità. “È una soluzione ragionevole e innovativa”- ha confermato Maroni - Ci diamo due mesi di tempo per seguire questa strada. Non c'è alcun contrasto fra noi”.

Intervista esclusiva a Matteo Quitadamo del Sunia
Come si può leggere qui sopra il mondo Aler è di nuovo in prima pagina (o forse non è mai andato via): rescissione unilaterale delle convenzioni, mala gestione, riforma (solo a parole) e ultima, non certo in ordine di importanza, la presa di posizione del Comune di Milano che dovrebbe portare alla nascita di una nuova società incaricata di gestire il patrimonio di Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) nella nostra metropoli.
Matteo Quitadamo, da una vita impegnato in prima fila nelle attività del Sunia in zona 9, leggiamo da mesi notizie allarmanti sull’Aler: ci fa il punto della situazione?
Al giorno d’oggi le cose sono molto complicate perché sono venute a galla tutte le storture che negli ultimi 20 anni Aler e Regione hanno sistematicamente messo in atto. Negli anni scorsi Aler e Regione hanno fatto delle operazioni immobiliari che si sono poi rivelate fallimentari mettendo in piedi delle società collegate chiedendo dei mutui che poi entravano nel bilancio di Aler con l’avvallo e la garanzia della Regione Lombardia. Oggi mi si viene a dire che la colpa del buco economico è dovuto agli inquilini che non pagano? Per onore di verità bisogna dire che c’è anche questo aspetto, ma in confronto al debito è assolutamente marginale. Mentre le colpe bisogna cercarle soprattutto nel mancato finanziamento da parte di Regione Lombardia.
Più volte la Giunta comunale presieduta da Pisapia ha chiesto ad Aler un cambio di rotta perché amministrare così il patrimonio immobiliare del Comune è scandaloso. Nei giorni scorsi esponenti della Giunta hanno minacciato di fare gestire gli immobili della nostra metropoli ad un’altra società. Siamo veramente così allo sbando? L’Erp rischia di diventare un problema economico e di sicurezza e non una risorsa per calmierare il mercato immobiliare e degli affitti?
Noi ci aspettavamo che, con la Giunta Pisapia, ci sarebbe stato già da tempo un cambio di rotta. Ma ad oggi, tranne alcuni interventi marginali, il cambio di rotta non c’è stato e ben venga la presa di posizione del Sindaco che intende occuparsi seriamente delle case popolari, chiedendo anche il coinvolgimento della Regione. Ma per cambiare rotta e per fare marciare le cose nel verso giusto c’è bisogno di finanziamenti e in quasi tre anni la Giunta Comunale non ha brillato in questo senso. Poi è chiaro che quando le cose non funzionano si cercano altre vie come può essere quella di affidare ad altri soggetti che non siano Aler, ma questa via è stata già percorsa negli anni scorsi dalle Giunte Albertini e Moratti che hanno assegnato a soggetti privati la gestione del patrimonio comunale con esiti disastrosi, sia a livello amministrativo sia tecnico, con grande disagio per gli inquilini. È chiaro che ci sono anche le mancanze di Aler in materia: evidentemente la convenzione che è stata firmata tra Comune ed Aler non funziona. Va rivista, aggiornata e soprattutto finanziata con risorse adeguate. Il Sunia ribadisce ancora una volta che la gestione del patrimonio pubblico deve rimanere in mano pubblica che sia Aler o un altro soggetto, ma sempre pubblico. E mi pare che anche gli esponenti del Comune abbiano fatto marcia indietro; vedremo nei prossimi mesi.
I sindacati inquilini da anni cercano di firmare accordi/convenzioni per migliorare la gestione di questo immenso patrimonio immobiliare e calmierare gli affitti e le spese. Dalla sera alla mattina Aler e Giunta Maroni decidono di non rinnovare il protocollo d’intesa 19/1/2011. Mi pare questo il punto forte di scontro su cui ora vi state battendo.
Abbiamo già intrapreso diverse iniziative e continueremo finchè non riusciremo a riportare Regione Lombardia e Aler al tavolo delle trattative. La legge 27/07 è stata pensata e approvata con l’intento che gli abitanti delle case popolari, con gli affitti versati, debbano raggiungere il pareggio di bilancio. A dicembre l’Aler ha disdettato l’accordo, faticosamente sottoscritto con i sindacati inquilini nel 2010 e tra l’altro previsto dalla stessa legge, per l’abbattimento dei canoni. Con questa scelta si creano ulteriori difficoltà alle fasce più deboli degli inquilini e siamo convinti che tutto ciò porterà a un aumento notevole della morosità, già aumentata sia per effetto della crisi economica sia per l’applicazione della L.R. 27/07. Per sostenere questa lotta il Sunia invita gli inquilini a ritardare i pagamenti e a recarsi nei nostri uffici a sottoscrivere la lettera di protesta da inviare ad Aler (Via Volturno 43 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; Via Moncalieri 5 - alla sede del Pd – venerdì dalle 10 alle 12; Viale Ca’ Granda 44 mercoledì dalle 10 alle 12).
Altre questioni salienti aperte?
Di questioni salienti aperte in questo periodo ce ne sono diverse. Intanto abbiamo la questione della riforma delle Aler: anche se la Regione pensa di averla chiusa noi siamo di parere diverso ma, visto i rapporti pessimi che ci sono in questo momento, la vedo molto dura. Con Aler siamo ai ferri corti come spiegavo prima, anche perché il Presidente dell’Aler si dice impotente e non muove virgola senza autorizzazione di Maroni. Sul Comune che dire? Ci fa piacere che Giuliano Pisapia in questi giorni abbia preso una posizione chiara e che si sia schierato sulle posizioni dei sindacati e di questo ringraziamo sia il Sindaco sia il Partito Democratico che hanno aderito ufficialmente alla nostra manifestazione.
Ma alla luce dell’approvazione della L.R. 27/07 che ha fortemente compromesso la funzione sociale del servizio Erp, assumendo l’autofinanziamento delle Aler come elemento fondante della politica di settore della Regione, le case popolari hanno un futuro?
Rispondere non è semplice. Il gioco è tutto politico perché la Regione è la sola responsabile dell’edilizia popolare e non può fare finta di niente. Vorrei ricordare che negli ultimi 20 anni la Regione è stata governata dal centrodestra e non mi sembra che la politica sociale fosse e sia al centro della sua azione politica, ed essendo il governatore Maroni in perfetta continuità con il passato non credo abbia intenzione di cambiare rotta. Ci si deve mettere in testa che si deve dedicare risorse all’edilizia popolare perché così non regge. Se si vuole dare dignità al settore si deve mantenere quella funzione sociale rappresentata dalle case popolari; bisogna impegnare denaro perché siamo al collasso e non certo per gli inquilini che non pagano. Poi andiamo a mettere le mani nelle Aler e correggere quelle malversazioni e abusi che ci sono. Nelle ultime ore la situazione sta prendendo una piega diversa, c’è stato un incontro tra Maroni e Pisapia per fare il punto della situazione e hanno deciso che nei prossimi due mesi ci saranno grosse novità e cioè quella di formare una società che gestisce il patrimonio delle case popolari sia di Aler sia del Comune con criteri diversi fin qui usati. Io sono molto preoccupato dal punto di vista sindacale: i lavoratori Aler che fine faranno? E non sto parlando dei soggetti che hanno contribuito a portare al disastro finanziario e morale di questo Ente. Il sindacato Sunia starà allerta sulla questione e farà di tutto per raggiungere quell’equilibrio che serve in momenti come questo.